Musica

Addio, Milva: è finita la favola della 'Pantera di Goro'

Milva
Milva

Se n'è andata Milva, la cantante italiana più apprezzata all'estero, nota come "la Rossa" per i suoi capelli, ma anche per la sua fede politica, orgogliosamente orientata a sinistra.

Negli anni Sessanta, la gente andava a vedere la tv nei bar e si formavano le fazioni tra la Tigre di Cremona (Mina), l’Aquila di Ligonchio (Iva Zanicchi) e la Pantera di Goro: e proprio Milva (all’anagrafe Maria Ilva Biolcati) si è spenta nella sua casa milanese (dove viveva con la figlia, la critica d’arte Martina Corgnati), dopo una lunga malattia.

Classe 1939, originaria di Goro, un paesino in provincia di Ferrara, sul delta del Po, all'inizio della carriera, la cantante si fa chiamare Sabrina: il nome d’arte Milva arriverà dopo la vittoria del concorso per voci nuove, indetto dalla Rai nel 1959.

Perché Sanremo è Sanremo… tra polemiche e record

Con 15 presenze, Milva ha mantenuto il record di partecipazioni al Festival di Sanremo,  primato che condivideva con Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano. Al suo esordio sanremese, nel 1961, è risultata terza classificata con il brano Il mare nel cassetto, cantato in coppia con Gino Latilla. Polemiche spesso clamorose hanno accompagnato tutta la sua carriera: nel 1963, ad esempio, l’artista ha attaccato duramente la giuria del Festival per il suo mancato ingresso nella terna vincitrice, giurando di non mettere più piede all'Ariston. Certamente, ha avuto un ripensamento, essendo stata ospite fissa della kermesse canora ininterrottamente fino al 1969.

In tempi più recenti, si ricordano la sua partecipazione al festival del 1993, con il brano Uomini addosso; e l’ultima (2007), con il brano The Show Must Go On, scritto da Giorgio Faletti.

Interprete brechtiana a teatro

A partire dagli anni Settanta, Milva si è avvicinata al teatro, grazie a Giorgio Strehler, figura fondamentale per la crescita artistica di Milva, che in pochi anni si è specializzata in particolare nella rappresentazione del repertorio brechtiano, diventandone una delle interpreti più apprezzate in assoluto a livello internazionale. Alle canzoni di Bertolt Brecht, Milva ha dedicato quattro progetti discografici e  i numerosi recital teatrali intitolati Milva canta Brecht. Celebre la sua interpretazione di Jenny dei Pirati nell'allestimento de L'opera da tre soldi (1973), accanto a Domenico Modugno come Mackie Messer.

Il ritiro dalle scene

Nel 2004 un intervento di appendicite acuta ha cominciato a minare la sua salute, compromettendo col tempo la mobilità e la memoria dell’artista. Dopo aver ottenuto la Legione d’Onore in Francia, il cavalierato della Repubblica Tedesca ed essere stata nominata Commendatore della Repubblica Italiana, la stanchezza l’ha indotta a dire basta.


"Il mio mestiere l’ho fatto con dignità e, credo, anche bene”. Con queste parole, il 31 ottobre 2010, Milva ha annunciato il suo ritiro dalle scene, durante l’ultima intervista televisiva rilasciata a L’Arena, di Massimo Giletti: l’ultimo capitolo di una carriera da favola durata 50 anni, se si considera anche l’ulteriore ritorno in teatro, nel 2011, con lo spettacolo La variante di Lüneburg, tratto dal libro di Paolo Maurensig, già portato in scena nel 2008.

L’ultimo messaggio ai giovani

Durante il Festival di Sanremo 2018 le è stato assegnato il premio alla carriera, L’iniziativa è stata lanciata da Cristiano Malgioglio e diffusa sul web con una petizione che ha raggiunto circa 5000 firme.
Il premio è stato ritirato da Martina Corgnati, figlia di Milva, che ha portato un messaggio dell’artista, rivolto ai giovani.

La camera ardente sarà allestita a Milano, nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, con orario 9:30 - 13:30.

“La musica spazza via la polvere dalla vita e dall’anima degli uomini. Ma perché questo accada, bisogna studiare, attingere al passato, perché possa modellare i sentimenti e le emozioni del presente”.